* School of Phisyoterapy University "G. d'Annunzio", Chieti, Italy Director of the ISTAP Institute Posture Analysis, Florence, Italy
** Rheumatology Unit. Departmente of Internal Medicine University of Florence, Italy
Introduzione
Il tema delle correlazioni tra occlusione dentale e sistema neuromiofasciale corporeo (sistema posturale) ha
da molto tempo rivestito interesse in ambito medico e specialistico gnatologico. Per diversi anni gli studi
sull’argomento hanno avuto prevalentemente carattere clinico-empirico e sono stati oggetto di critiche e
talora di scelte terapeutiche discutibili.
Successivamente l’evoluzione delle conoscenze e delle tecnologie ha portato un notevole miglioramento nel
campo della ricerca elevando la quantità e qualità dei lavori scientifici a favore dell’ipotesi di correlazioni
tra occlusione e postura fino al punto di ricevere un riconoscimento ufficiale in una recente Consensus
Conference (Milano 2008 ) che ha visto la partecipazione di autorità e società scientifiche esperte nel settore
inizialmente negazioniste.
Negli ultimi anni però, con l’evolversi ulteriore delle tecnologie, il frammentarsi dei metodi di indagine e
l’introduzione su vasta scala di metodi di valutazione su base statistica caratteristici dell’EBM ( EvidenceBased
Medicine), si è assistito alla pubblicazione di numerosi studi che giungono spesso a conclusioni non
univoche e contraddittorie.
L’obiettivo del presente studio è di portare maggiore chiarezza sull’argomento analizzando, dopo un
riferimento ai principi neurofisiologici e biomeccanici che stanno alla base delle dinamiche di unitarietà
funzionale tra sistema cranio mandibolare e sistema neuromiofasciale corporeo e dopo una breve
ricostruzione storica dell’evoluzione delle teorie e tecnologie in questo campo, i diversi fattori che possono
essere alla base di tale non univocità di risultati.
Questi fattori in causa nel determinare una non concordanza nei risultati degli studi possono essere fatti
risalire a una difformità nei criteri di definizione di occlusione e postura, di fisiologia e patologia sia in
ambito gnatologico che posturale, alla diversità e alla non completezza nella raccolta dei dati clinici e
strumentali, alla difforme scelta e uso degli strumenti e dei metodi di analisi spesso applicati senza seguire le
regole della standardizzazione normativa, alla criticità applicativa dei metodi statistici basati su grandi
numeri verso una realtà clinica complessa caratterizzata dalla presenza di numerose variabili individuo e
tempo-dipendenti proprie dei sistemi complessi multi - recettoriali quali il sistema posturale corporeo.
Dall’insieme di queste considerazioni si perviene alla pertanto alla conclusione che, per dare agli studi in
questo vasto e campo della medicina posturologica maggiore appropriatezza ( accuratezza ) e maggior senso
interpretativo, sarà auspicabile nel futuro una sempre più rigorosa integrazione tra dati statistici, parametri
clinico-strumentali e inquadramento critico d’insieme del singolo caso desunto dall’ineludibile apporto
dell’esperienza professionale che tenga in dovuto conto l’ inevitabile e concreta influenza di variabili legate
alla storia e alle caratteristiche specifiche di ogni singolo individuo ( variabili temporo-individuali).