Pubblicazione on line del
Istituto di Medicina e Scienza dello Sport
Claudio Gallozzi
Istituto di Scienza dello Sport del CONI, Roma
Istituto di Scienza dello Sport del CONI, Roma
"Sono molti anni che mi occupo di ciclismo nell’ambito professionale e sono ormai molte le centinaia di atleti che ho valutato in merito a problematiche di tipo posturale.
Eppure, ancora oggi, malgrado l’esperienza maturata, non posso fare a meno di rimanere impressionato nel constatare quale sia il livello di sensibilità che raggiungono taluni soggetti.
Per spiegare meglio quello che intendo dire, voglio raccontare un episodio che mi è capitato alcuni anni fa. Avevo attivato da poco, in parallelo con una nota istituzione scientifica di Milano, un gruppo di studio finalizzato alla valutazione della pedalata che si avvaleva, tra l’altro, di un sofisticato e costosissimo sistema di analisi cinematica. Devo ammettere, per onestà, che all’epoca dei fatti, malgrado l’estrema precisione delle apparecchiature, non avevo ancora maturato una completa esperienza nella valutazione della postura del ciclista. Pur tuttavia, capitava di lavorare già su atleti di elevato livello di qualificazione con una certa frequenza.
L’episodio in questione ebbe come protagonista un professionista che da anni era alla ricerca, senza successo, di un telaio che gli garantisse una posizione confortevole e la possibilità di esprimere il massimo livello di potenza sui pedali. In altre parole, era uno di quei soggetti che non ha un buon “feeling” con l’attrezzo ed è alla continua ricerca di cambiamenti."
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